Tipologia: trekking
Difficoltà: facile (con breve tratto non asfaltato)
Lunghezza percorso: 3,6 km
Salita/Discesa: totale 100 m circa
Percorso: ad anello
Partenza/Arrivo: Piazza Cerrina
Terreno: 80% asfalto 20% naturalistico
Tempo di percorrenza: 50 minuti circa
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Con questo percorso, sveliamo il piccolo borgo di Murazzano, partendo dal suo cuore, Piazza Cerrina (A), anima del paese, che univa i quattro quartieri Arezza, Brich, Buzignano e Berico.

Proseguiamo attraversando Piazza Umberto I (B), dove troviamo la confraternita della Misericordia (C) (Battuti Neri) alla nostra destra e la prima tappa del Parco letterario dedicato a Fenoglio a sinistra.

Imboccando la strada della Parrocchia, possiamo visitare la cappella S. Anna (D) sede della confraternita dei “Flagellanti” già dal 1682. Detti anche “Disciplinanti”, i membri della congregazione ritenevano che il mezzo più efficace per espiare i peccati fosse attraverso l’imposizione di sferzate con una cinghia o una corda a nodi detta “disciplina”.


Sulle mura che costeggiano la via, possiamo ammirare la mostra fotografica all’aperto intitolata “C’era una volta in Langa” (E), le cui immagini parlano delle tradizioni di questo territorio e ci accompagnano fino a raggiungere la piazzetta della parrocchia di San Lorenzo (F), che venne per la prima volta nominata negli statuti del 1409.

Dietro l’altare maggiore scorgiamo un quadro ad olio, di autore ignoto, rappresentante il martirio di San Lorenzo sul rogo. Osserviamo inoltre le cappelle laterali, una delle quali ospita la singolare “Madonna del Latte”, attribuita ad Agostino Bianchetti di Cherasco. Notevole è anche l’affresco cinquecentesco sul lato destro dell’entrata, proveniente dalla cappella campestre di San Sebastiano.

Lungo la via che ci conduce alla torre, non possiamo non notare Palazzo Tovegni (G), un edificio in stile eclettico sovrastato da due maestosi abbaini liberty. Costruito all’inizio del Novecento riproducendo nei minimi particolari la facciata di un palazzo norvegese, di cui è stato ritrovato il modello in scala 1:10, è oggi adibito ad Istituto Scolastico. Dal giardino interno possiamo accedere al terzo piano dell’edificio, risalendo per una passerella in ferro e pietra di Luserna, ed ammirare ciò che rimane della muratura dell’antico castello.

Incamminiamoci ora verso la torre medievale (H) che era un importante punto di avvistamento ai tempi delle scorrerie devastatrici dei Saraceni nel X secolo. A pianta quadrata con mura di pietra, la torre è alta 33 metri. La sua costruzione è legata a quella del castello, di cui era il mastio (sec. XIII). Era l’opera più forte e più sicura di tutto il sistema di difesa e come ultimo rifugio. Al castello era collegata da una passerella, a sette metri dalla base, dove ancora adesso si trova la porta d’ingresso per salire sulla sommità. Durante i lavori di restauro, svolti nel 2003 nell’interno e all’esterno, è stata dotata di nuove e più sicure scale, offrendo, a chi lo desidera, la possibilità di salirci in cima e ammirare uno splendido panorama sulla catena alpina. Nel giardino della torre medievale, troviamo il punto tappa della Strada Romantica (I).

Scendiamo dalla torre e attraversiamo piazza Umberto I per dirigerci verso Porta Buzignano (L), insieme ad Arezza, Frigida e Bullaria, costituiva una delle quattro porte che davano accesso al paese. Posta a lato del Santuario, di essa rimangono l’arco a sesto acuto e la piccola torre sovrastante. All’esterno era scolpito un piccolo stemma dei Marchesi di Saluzzo, che in seguito venne coperto con uno stemma in stucco del Comune di Murazzano.

Sui resti della chiesa Santa Maria di Buzignano, sorge il Santuario della Beata Vergine di Hal (M). Davanti alla chiesa, l’opera ‘Io sono la Chiave’ (N) dell’artista piozzese Franco Alessandria, un’imponente creazione, che riproduce il Cristo crocifisso interamente composto di chiavi, mentre il basamento della croce è realizzato con pesanti serrature. Qui, dal 1630 viene venerata l’immagine della Madonna con bambino, in un quadro ispirato alla statua di Hal, in Belgio. I due soggetti sono raffigurati con abiti riccamente decorati e riportanti lo stemma degli Spinola, nobile famiglia genovese. Gli abitanti di Murazzano sono affezionati a quest’opera ed attribuiscono alla Vergine la salvezza del paese, che nel 1944 era in procinto di essere bruciato dai tedeschi.

La torre abbandonata, posta sull’antica via per Dogliani e appena fuori dal paese, è comunemente chiamata Mulino a vento (O). È il monumento più antico del paese e risale a prima del 1000, al tempo delle invasioni saracene. All’epoca venne costruito come torre d’avvistamento, per essere successivamente convertito in un vero e proprio mulino per macinare il grano. Questa sua attività durò fino al 1630, quando il Consiglio della Comunità impose di macinare presso i mulini di Cigliè.

Sulla sinistra troviamo il cimitero monumentale. Proseguendo il nostro percorso per un centinaio di metri oltre il mulino a vento, troviamo sulla destra un sentiero sterrato che ci riconduce al paese attraversando la porta medioevale più caratteristica di Murazzano, Porta Bullaria (P), detta così in quanto era il punto dove si passava con le merci e veniva consegnata la Bolla, un documento di pagamento che attestava il pagamento del pedaggio.


Da qui si sale per le caratteristiche viuzze del paese (Q) e, passando dietro la parrocchia di San Lorenzo, si ritorna al punto di partenza (R), Piazza Cerrina, dove possiamo ammirare il Monumento ai Caduti (S) della I guerra mondiale. “Il paese all’estremo lembo della Langhe”, come lo definì Fenoglio nel Partigiano Johnny. Durante la II Guerra Mondiale, Murazzano ha rappresentato uno dei centri più significativi della Resistenza, offrendo rifugio e cure ai partigiani. Alcuni segni del conflitto sono ancora visibili in qualche parte della città.

